Non possiamo che accogliere in maniera estremamente favorevole la dichiarazione del Ministero della Giustizia secondo cui l’applicazione della nuova normativa sul’accesso alla professione forense verrà nuovamente rinviata.
Detta riforma era stata introdotta dalla legge 247/2012 e non ha mai trovato applicazione, questo a causa dei suoi numerosi profili controversi.
Non solo questa legge vorrebbe intervenire sul percorso del praticantato inserendo corsi ad oggi non ancora definiti (che però sarebbero a pagamento e a numero chiuso) ma anche sulle modalità di svolgimento dell’esame di stato, tra l’altro, escludendo l’uso dei codici commentati e la riducendo le ore a disposizione per lo svolgimento degli elaborati.
Tutti profili estremamente negativi che avvicinano quello che non è altro che un esame di abilitazione a un vero e proprio concorso, peraltro eliminando la verifica delle capacità di utilizzare gli strumenti propri dello svolgimento della professione, senza garantire una reale trasparenza nei criteri di selezione.
La professione dell’avvocato è fondamentale per garantire il funzionamento del nostro ordinamento e la tutela dei diritti dei cittadini, per questo auspichiamo che dopo questo nuovo rinvio si arrivi finalmente a cancellare la riforma del 2012 per permettere un ripensamento complessivo dell’esame di stato che ponga fine ad un percorso spesso umiliante e frustrante per i giovani candidati.