Recovery and Resilience Facility (RRF): le raccomandazioni del Forum Europeo della Gioventù

Il Recovery and Resilience Facility (RRF) è il fulcro del pacchetto di finanziamenti del Next Generation EU che mira a finanziare la ripresa dell’UE dalle conseguenze economiche e sociali della pandemia. La Commissione prenderà prestiti sui mercati finanziari per fornire fondi agli Stati membri sotto forma di sovvenzioni e prestiti. Si tratta di uno strumento complementare al quadro finanziario pluriennale dell’UE 2021-2027 (il bilancio a lungo termine dell’UE).

Gli Stati membri stanno redigendo i propri Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, spiegando quali investimenti effettueranno fino al 2026 per ricevere il sostegno dell’RRF. A tal fine, la Commissione ha fornito delle linee guida. Gli Stati membri dovrebbero inviare i loro piani alla Commissione europea entro la fine di aprile. La Commissione fornirà un’analisi di ogni piano entro 2 mesi dalla presentazione della versione finale e, successivamente, ogni piano nazionale sarà sottoposto all’approvazione del Consiglio.

In questi mesi, le organizzazioni giovanili, a livello nazionale ed europeo, hanno proposto agli Stati membri di porre al centro della nuova agenda politica proprio i giovani, dai quali far ripartire l’Europa post-pandemia.

Il Forum Europeo della Gioventù, la più grande piattaforma di organizzazioni giovanili del mondo, ha focalizzato la propria attenzione sui quattro pilastri fondamentali indicati dalla Commissione Europea ed ha elaborato, per ciascuno di essi, delle specifiche raccomandazioni.

RACCOMANDAZIONI SULL’INCLUSIONE SOCIALE ED ECONOMICA

  • Promuovere l’accesso dei giovani al mondo del lavoro e tutelare i loro diritti occupazionali. Ad esempio, investendo in sussidi salariali per creare posti di lavoro di qualità con importanti componenti di formazione e rafforzando la Garanzia giovani.
  • Imparare dalla crisi del 2008, in cui i diritti dei giovani sono stati minati al fine di aumentare l’occupazione (abbassando i salari minimi dei giovani e promuovendo forme di occupazione a breve termine e instabili, come i tirocini non retribuiti), ostacolando la transizione dalla scuola al lavoro.
  • Investire per estendere e migliorare l’adeguatezza dei regimi di protezione sociale per i giovani poiché la disoccupazione giovanile è in rapido aumento e molti giovani non sono idonei ad accedere a programmi di lavoro a tempo ridotto, indennità di disoccupazione e reddito minimo.
  • Aumentare il sostegno alla salute mentale dei giovani, per affrontare il grave stress e l’ansia che stanno vivendo durante questa pandemia, nonché il sostegno ai servizi per i senzatetto che stanno vedendo un aumento della domanda da parte dei giovani.

RACCOMANDAZIONI SU ISTRUZIONE E FORMAZIONE

  • Investire oltre le competenze rilevanti per il mercato del lavoro, riconoscendo anche il valore di altre competenze che contribuiscono alla cittadinanza attiva, al pensiero critico e allo sviluppo personale.
  • Investire per rendere le misure di istruzione e formazione inclusive, riducendo le barriere che alcuni gruppi di giovani si trovano a dover affrontare. Molti giovani, infatti, non hanno un accesso adeguato alle strutture digitali per l’apprendimento online.
  • Investire in tutte le aree dell’apprendimento – formale, non formale e informale -, per offrire un approccio più olistico allo sviluppo degli individui e consentire al settore dell’istruzione e della gioventù di sostenere insieme i giovani nell’affrontare la crisi.

RACCOMANDAZIONI SUL SETTORE GIOVANILE

  • Investire nel finanziamento strutturale delle organizzazioni giovanili affinché possano affrontare l’impatto della pandemia, supportandole con flussi di cassa in un periodo in cui le opportunità di finanziamento di progetti appaiono inferiori, per sostenere i costi aggiuntivi legati al trasferimento delle attività online e per garantire la sicurezza del personale.
  • Fornire assistenza finanziaria a formatori, facilitatori e animatori giovanili che di solito lavorano come freelance per mitigare le ridotte opportunità di lavoro.

RACCOMANDAZIONI SULLA TRANSIZIONE VERDE

  • I finanziamenti per la ripresa non devono essere spesi per sostenere l’industria dei combustibili fossili e altre attività non sostenibili.
  • Si parla molto di “spesa a favore della crescita”, ma potrebbe non riguardare attività sostenibili. Dare, pertanto, priorità alle spese per le politiche del settore pubblico orientate a lungo termine (comprese le riforme) che contribuiscono a una transizione giusta e che tengono conto dell’agenda occupazionale / sociale nonché dell’agenda per il clima e l’ambiente. I settori candidati sono ad esempio quello delle energie rinnovabili, dei trasporti, dell’agricoltura, dell’’isolamento degli edifici.
  • Dare priorità alle spese volte a rafforzare la resilienza sanitaria, sociale ed economica contro gli shock e il deterioramento ambientali, nonché l’adattamento ai cambiamenti climatici.
  • Concentrarsi sulle riforme trasformative, come modelli alternativi di produzione e consumo, regolamentazione dell’uso del suolo, tutela dei consumatori e dell’ambiente, capacità di applicazione amministrativa e giudiziaria della regolamentazione fiscale, sociale e ambientale.