“ALLE PROSSIME ELEZIONI DIAMO VOCE AI GIOVANI!” LA PORTAVOCE MARIA PISANI SULL’HUFFINGTON POST

Nello scorso fine settimana e in vista delle elezioni politiche il Forum Nazionale dei Giovani, l’unica piattaforma rappresentante oltre quattro milioni di giovani e che ho l’onore di presiedere da più di due anni, ha offerto all’intero Paese un contributo di merito promuovendo gli “Stati generali delle politiche giovanili”.

Uno sforzo, il nostro, motivato dalla consapevolezza di dover rappresentare la nostra generazione confrontandoci oggi, ancora, con partiti politici, sindacati, realtà professionali, associazioni religiose e culturali, università pubbliche e private, amministratori locali e operatori del Terzo settore.

Ma la nostra è stata anche una grande responsabilità. Per questo abbiamo promosso un confronto tra giovani e istituzioni sulle necessità e i bisogni che ancora risultano inevasi, per portare al centro del dibattito nazionale le esigenze delle giovani generazioni in un momento storico nel quale non si può più ignorare l’urgenza di elaborare sostenibili modelli sociali futuri che tengano conto anche della necessità di procedere con una rapida definizione di un sistema integrato europeo di welfare e di diritti universali.

Le nostre proposte riguardano il sostegno alle donne e alle giovani famiglie, la ridefinizione della tassazione universitaria aumentando la fascia di esenzione, l’ampliamento delle risorse e degli strumenti di diritto allo studio, la messa a punto di meccanismi per il riscatto della laurea ai fini pensionistici e la costituzione di un fondo nazionale per l’affitto.

L’Italia è un Paese che dovrebbe analizzare con attenzione la proposte dei nostri giovani, per comprendere come condurre processi partecipativi in cui nuove energie possano sentirsi incluse nella vita politica e sociale; per offrire dignità ai tanti ragazzi e ragazze che ancora oggi vivono nella precarietà; per emancipare coloro che hanno redditi miseri pur svolgendo due o tre lavori part-time riconnettendo lavoro e diritti; per occuparsi in modo serio e concreto dell’enorme erosione del patrimonio umano, intellettuale ed economico nel Mezzogiorno in una chiave mediterranea e convintamente europea; per puntare sulla formazione, la cultura e la ricerca umanistica, tecnologica e scientifica per aumentare gli standard cognitivi e la consapevolezza dei cittadini insieme alle opportunità di competere meglio in un nuovo contesto economico e sociale.

La nostra ambizione è proprio quella di sollevare una riflessione, un percorso, un dialogo sui giovani. Chi si occupa e interloquisce con questa generazione? Chi la ascolta? Al di là di tanta retorica, pochi in realtà cercano un vero contatto, anche perché i giovani chiedono e, giustamente, pretendono risposte da coloro ai quali è affidato il loro futuro.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e che voglio ringraziare per le bellissime parole rivolteci, nel suo ultimo discorso di fine anno ha sollecitato tutte le forze sane del Paese a operare nella consapevolezza che gli epocali cambiamenti avvenuti negli ultimi tre decenni hanno provocato, soprattutto tra i più giovani, maggiori incertezze e difficoltà.

Invertire questa tendenza è uno sforzo che non può escludere nessuno. Non si tratta di fare scelte giovanilistiche o assolvere a un obbligo morale nei confronti di una generazione. La scommessa che siamo chiamati a vincere è quella di costruire le basi per lo sviluppo del nostro Paese, che non può non passare dalla crescita di chi dovrà governarlo e abitarlo in futuro.

La nostra generazione risente di un enorme limite di rappresentatività nelle istituzioni pubbliche, fatica a far sentire la propria voce nelle sedi sindacali, ha difficoltà ad organizzarsi per rivendicare nuovi diritti civili e lavorativi. D’altra parte, questo nostro Paese stenta a cambiare e a rinnovare le proprie articolazioni amministrative pubbliche e le realtà imprenditoriali private per consentire a nuove energie di esprimersi senza troppi vincoli ed in maniera creativa: rinnovare la nostra struttura produttiva è la premessa per favorire il merito sostenendo una competizione basata sulla qualità e sulla competenza.

Ma per riuscire è fondamentale rinnovare le forme della rappresentanza politica e sociale, consentendo ai giovani migliori di contribuire significativamente al dibattito pubblico. Ciò vuol dire, però, che il nostro impegno – quello di generazioni che via via tendono sempre più a vivere nel disincanto – non deve scemare, ma anzi deve rinnovarsi e rafforzarsi.

In tal senso il Forum Nazionale dei Giovani è uno strumento che abbiamo messo, e continueremo a mettere, al servizio esclusivo delle istanze più profonde della nostra generazione. È un lavoro importante che mettiamo a disposizione di tutte le forze politiche e sociali che si stanno confrontando in vista delle prossime elezioni politiche.

In questi anni, ho avuto la possibilità di comprendere meglio le difficoltà della mia generazione e di affrontare direttamente le difficili sfide che questa epoca ci ha posto innanzi. Molte altre – non lo nascondiamo a noi stessi – dovremo fronteggiarne nel futuro, consapevoli che la nostra generazione è considerata numericamente (ed elettoralmente) marginale e, quindi, è destinata ad avere meno attenzioni e meno risorse.

Ma l’entusiasmo e l’intelligenza del Forum Nazionale dei Giovani sono un patrimonio dell’Italia che mettiamo a disposizione di quanti sanno immaginare e vogliono costruire con noi il futuro dell’intero Paese. Chi è disposto ad ascoltarci?

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