Il 20 Novembre 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva la Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Dal 1989, la Convenzione è divenuta il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche.
Il documento è stato costruito armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, dopo quasi un decennio di lavori preparatori. La Convenzione rappresenta un testo giuridico di eccezionale importanza poiché riconosce, in forma coerente, tutti i bambini e tutte le bambine del mondo come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.
È composta di 54 articoli e da tre Protocolli opzionali, concernenti i bambini in guerra, lo sfruttamento sessuale e le procedure di reclamo.
Il testo è ripartito in tre parti, la prima contiene l’enunciazione dei diritti (artt. 1-41), la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (artt. 42-45), mentre la terza descrive la procedura di ratifica (artt. 46-54).
I quattro principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza:
- Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
- Superiore interesse(art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
- Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati dicono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
- Ascolto delle opinioni del minore(art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.