Promuovere l’agenda sui giovani, la pace e la sicurezza deve rimanere una priorità per le Nazioni Unite, soprattutto mentre affrontiamo questa crisi globale.
Cinque anni dopo l’adozione della rivoluzionaria risoluzione 2250 del Consiglio di sicurezza dell’ONU su gioventù, pace e sicurezza (UNSCR 2250), il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha lanciato il primo rapporto lunedì 27 aprile.
I risultati del rapporto sono di primaria importanza: da una parte mostrano il crescente riconoscimento del ruolo essenziale dei giovani nella pace e nella sicurezza, dall’altra anche che le barriere strutturali e le limitazioni impediscono ai giovani di accedere ai loro diritti e gli impediscono di raggiungere il loro pieno potenziale.
Al fine di realizzare l’attuazione dell’UNSCR 2250, la relazione incoraggia un’ulteriore significativa partecipazione dei giovani agli sforzi per la pace e la sicurezza. Riconosce pienamente il ruolo svolto dalle organizzazioni giovanili nell’attuazione dell’agenda e il loro impegno attivo. La relazione chiede pertanto investimenti nella partecipazione dei giovani a tutti gli aspetti e livelli del processo decisionale.
L’impatto dell’attuale pandemia sui giovani e il loro ruolo nella lunga strada verso la ripresa non è stato trascurato. Dopo la pubblicazione del rapporto, il segretario generale delle Nazioni Unite ha parlato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, affermando:
“I giovani non sono soggetti da proteggere, ma dovrebbero essere visti come cittadini con pari diritti, membri a pieno titolo delle nostre società e potenti agenti di cambiamento. Il mondo non può permettersi una generazione perduta di giovani, le loro vite colpite dal COVID-19 e le loro voci soffocate da una mancanza di partecipazione.”
Siamo felici di vedere che l’agenda della gioventù, della pace e della sicurezza rimane una priorità, soprattutto in questi tempi incerti. La partecipazione significativa dei giovani alla pace e alla sicurezza deve essere migliorata al fine di non lasciare indietro nessuno. Con la pubblicazione della relazione ci aspettiamo una maggiore partecipazione delle strutture democratiche guidate dai giovani attraverso il lavoro delle Nazioni Unite a livello globale e regionale e con gli Stati membri a livello nazionale per attuare l’agenda.