Titti Postiglione, Direttrice dell’Ufficio per il Servizio Civile Universale all’interno del Dipartimento su il “Redattore Sociale”: “L’emergenza ci ha costretto a un cambio di paradigma importante”

“L’emergenza che stiamo affrontando come sistema del Servizio Civile Universale (SCU) ci ha chiesto di cambiare approccio su molte cose. È un cambio di paradigma importante, di cui non potremo non tener conto per il futuro di questo istituto”. È quanto afferma in una conversazione con “Redattore Sociale” Titti Postiglione, Direttrice dell’Ufficio per il Servizio Civile Universale all’interno del Dipartimento per le Politiche giovanili e il SCU, a ridosso del primo anniversario della sua nomina.

“Nonostante le difficoltà e le preoccupazioni legate al contagio – prosegue -, siamo così riusciti a garantire che, anche nella fase più acuta di sospensione dei progetti, rimanessero in servizio in sicurezza comunque 3.200 giovani, impegnati in attività funzionali alla gestione dell’emergenza. Poi con delle scelte a medio termine abbiamo potuto anticipare alcune soluzioni per la ripresa, anche in collaborazione con altri soggetti istituzionali. Da qui un cambio di paradigma e di approccio, superando alcune ‘rigidità’ del sistema e introducendo flessibilità e semplificazione, che in collaborazione sempre con i giovani e gli enti ci ha permesso di riportare in attività ad oggi oltre il 75% dei volontari ed altri saranno riavviati nelle prossime settimane”.

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