Commissioni riunite Bilancio (V) e Affari sociali (XII) – Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Audizione del Consiglio Nazionale dei Giovani, del 2 febbraio 2021 – Sintesi diretta web.
Il Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG) è rappresentato dai Dott. Michele Tridente e Mario Pozzi del Consiglio di Presidenza del CNG.
Il Dott. Tridente inizia il suo intervento affermando come il CNG sia l’organo consultivo di rappresentanza dei giovani nelle interlocuzioni istituzionali e per le politiche che riguardano il mondo giovanile.
Sottolinea, in apertura, come il CNG ha analizzato con attenzione le misure contenute nel PNRR sia con riferimento al valore delle risorse che nelle misure per i giovani in esso contenute.
Il Dott. Tridente ritiene che l’ultima versione presentata dal Governo al Parlamento sia più precisa e più elaborata della precedente.
Il responsabile del CNG premette che l’accordo che hanno raggiunto, poi confluito anche nelle linee guida, puntualizza che alle politiche giovanili è attribuito un obiettivo prioritario.
Il Dott. Tridente precisa altresì che la Francia prevede uno specifico pilastro dedicato alle politiche giovanili e alla riduzione del divario generazionale e che tale pilastro specifico potrà portare benefici già dal 2022.
L’assunzione di uno specifico pilastro consente politiche incentrate specificatamente sui giovani, con più di 20 progetti per 6 miliardi complessivi, nonostante la Francia abbia a disposizione meno risorse totali.
Il Dott. Tridente, a tal proposito, richiama uno studio della Fondazione Bruno Visentini – relativo al divario generazionale e che indica come il totale delle risorse stanziate per le politiche giovanili ammonti a 4,53 miliardi di euro, di cui 3,6 all’interno del piano nazionale di ripresa e resilienza e 0,93 inerenti al REACT EU, con una percentuale del 2 per cento dell’intero piano.
Il Dott. Tridente evidenzia la necessità di misure generazionali attraverso la predisposizione di provvedimenti idonei a incidere sul divario tra le generazioni, con una visione organicamente e strutturalmente orientata a una strategia di lungo periodo.
Il responsabile del CNG rimarca l’esigenza di comprendere che i costi sociali siano, direttamente e indirettamente, a carico delle nuove generazioni e che per tale ragione è ritenuta centrale l’istituzione di una valutazione dell’impatto socio-economico per ogni singolo pilastro contenuto nel piano di ripresa e resilienza.
Il CNG ritiene dunque necessaria la definizione di un unico pilastro dedicato specificatamente ai giovani e che tale pilastro sia in linea con l’Agenda 2030, che – sottolinea il Dott. Tridente – risulta essere assente o quasi nel Piano.
Il Dott. Tridente ravvisa che le ragioni principali che sottolineano l’importanza di una trattazione separata e di un unico pilastro risiedono nel fatto che i giovani pagheranno l’incremento di debito che verrà generato dall’adozione di queste misure in una prospettiva di medio-lungo periodo.
Il CNG evidenzia come l’obiettivo di fondo sia il rilancio delle prospettive occupazionali, ritenuto come prioritario, e la riduzione numero di NEET.
A tal proposito elenca sei motivi di primaria importanza:
- l’indebitamento elevato – con oneri molto rilevanti a carico dei giovani – nella logica della solidarietà intergenerazionale;
- il prezzo più alto lo stanno pagando le nuove generazioni, con una disoccupazione giovanile al 29,7 per cento;
- l’impatto sul profilo educativo e socio-educativo per le giovani generazioni, sia dal punto di vista dell’apprendimento, sia del miss-match nel mercato del lavoro;
- l’impatto generazionale asimmetrico che colpisce sia i più giovani ora che le generazioni future;
- l’allineamento all’Agenda 2030;
- in fine, il nuovo pilastro del Recovery Plan – il sesto originariamente è stato ampliato alle politiche giovanili – modifica che ritengono essere “di non poco conto”.
Il Dott. Tridente ricorda come l’impatto sia anche e soprattutto indiretto, sebbene sia evidente come alcune altre misure contenute nel PNRR rechino vantaggi anche ai giovani, come ad esempio la misura istruzione e ricerca, la lotta all’abbandono scolastico, la digitalizzazione della didattica, o come le politiche sul lavoro e sulla coesione, le politiche attive per il lavoro e la formazione.
Il rappresentante del CNG sottolinea inoltre come vi sia stato un forte investimento del diritto allo studio universitario e sulla ricerca, pur rappresentando al contempo un’assenza di misure strategiche utili per il contrasto alla povertà educativa, con specifici budget, ed evidenziando anche come anche in altre occasioni il CNG ha fatto proposte importanti in questo senso, anche per combattere il divario tra Nord e Sud e tra aree avanzate e meno avanzate del Paese.
Dal punto di vista del lavoro, il Dott. Tridente ritiene “urgente” la valorizzazione dell’occupabilità giovanile, sia sul versante della formazione che su quello del sostegno al reddito e dell’occupazione.
Ritiene altresì che molti giovani non abbiano potuto beneficiare di alcune misure intraprese dal Governo come il blocco dei licenziamenti e che abbiano solo marginalmente potuto beneficiare della cassa integrazione.
Il rappresentante del CNG precisa inoltre che nel PNRR non si rintraccia un consolidamento degli obiettivi del programma Garanzia Giovani.
In definitiva, il Dott. Tridente afferma che, nonostante i costi sanitari della crisi ricadono oggi in misura purtroppo drammatica sugli anziani, il costo indiretto sarà a carico dei giovani, anche a causa dell’aumento del debito pubblico, che sposta l’onere fiscale sulle future generazioni.
Il Dott. Tridente conclude l’intervento chiedendo di essere coinvolti e convocati come CNG nel lavoro sul programma e poi anche sul monitoraggio degli interventi contenuti nel piano e concernenti le politiche giovanili e le misure sul ricambio generazionale.
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L’Onorevole Ungaro chiede se reputa il livello di risorse per le politiche giovanili adeguato alla sfida che abbiamo di fronte, sottolineando che la Francia ha dedicato il 6,7 per cento (con 50 pagine del Piano, anche avendo 1 milioni di giovani inattivi in meno). Chiede inoltre se la trasversalità sia un problema per i giovani.
L’Onorevole D’Arrando indica che il confronto con la Francia appare ingeneroso in quanto l’approccio transalpino è differente e anche le condizioni socio-sanitarie appaiono molto diverse.
Chiede quali azioni concrete possono essere fatte per le politiche attive del lavoro, dal momento che emerge la carenza di competenze in vari ambiti (scientifico, tecnologico), e quali suggerimenti hanno per rafforzare il sistema della formazione.
L’On. Carnevali chiede se ci sono azioni meritevoli di inserimento nel PNRR e chiede il punto di vista del CNG sugli stage (se ritengono siano visti positivamente nel quadro del rafforzamento del sistema duale o se reputano lo stage come surrettiziamente sostitutivo dei contratti), reputando, a tal proposito, che l’attenzione al sostegno all’occupazione sia pertinente.
L’On. Trancassini si limita a sottolineare come sia importante il coinvolgimento dei giovani nelle varie fasi di implementazione e monitoraggio del piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il Dott. Tridente precisa che i confronti con gli altri Paesi rischiano di essere pericolosi, sottolineando di converso come il parallelo con il modello francese riguardasse esclusivamente il fatto che la Francia abbia dedicato uno specifico pilastro all’interno del loro piano nazionale ai giovani e alle politiche intergenerazionali.
Sul tema della trasversalità, il Dott. Tridente ritiene che, se da un lato i progetti relativi ai singoli pilastri siano collegati per generare maggiore valore, è altrettanto vero che dedicare un singolo pilastro ai giovani e alla riduzione del divario generazionale può servire per evitare una dispersione delle risorse.
Sulla questione del lavoro, il rappresentante del CNG innanzitutto sottolinea il malfunzionamento dei centri per l’impiego (che andrebbe riordinati e definiti sul modello tedesco) con le cosiddette “agenzie per il lavoro giovanile”. Il Dott. Tridente precisa come fondamentale sia il tema della staffetta generazionale, specie nella pubblica amministrazione, anche in ragione del passaggio alla digitalizzazione della PA. A ciò si aggiunga anche l’implemento del Programma Garanzia Giovani e gli sforzi necessari per una decontribuzione integrale per gli Under 35.
Sul tema degli stage e dei tirocini, il Dott. Tridente reputa che la forma contrattuale si è allontanata dalla vocazione originaria di link tra università e istituti professionale e mondo del lavoro, ritenendo altresì come spesso venga utilizzato dalle imprese per abbassare il costo del lavoro.
Il Dott. Tridente ravvisa come ci sia bisogno di una regolamentazione degli stage orientata all’omogeneità degli importi tra le regioni e di uno strumento assistenziale a fine stage sul modello dell’indennità di disoccupazione.
In fine, il rappresentante del CNG sottolinea come il sistema dei tirocini necessiti di una cornice di riferimento nazionale e che, a tal proposito, stanno lavorando a uno “Statuto generale del tirocinante”, per garantire diritti e rendere gli stessi “forme effettive di apprendimento” e non meramente “di manodopera a basso costo”.
In ultima analisi, il Dott. Tridente ribadisce la piena disponibilità del CNG a svolgere un ruolo attivo nell’implementazione e nel successivo monitoraggio degli interventi contenuti nel piano che riguardano i giovani e le future generazioni.